SANDRO MERZ

Casella di testo: 
Garante del Contribuente
per il Veneto
RELAZIONE ANNUALE PER IL 2014 DEL GARANTE DEL CONTRIBUENTE PER IL VENETO PREVISTA DALLO STATUTO DEL CONTRIBUENTE
Al Senato della Repubblica, Segreteria generale
Alla Camera dei Deputati, Segreteria generale
Alla Presidenza del consiglio dei ministri
Al Ministro dell'economia e delle finanze


Casella di testo: PARTE I
PREMESSA
La legge n. 212/2000 prevede che “con la relazione annuale il Garante fornisca al Governo ed al Parlamento dati e notizie sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale”.
In tre parole: VA TUTTO BENISSIMO.
LA REGOLA AUREA DEL FAR WEST
I lavoratori a reddito fisso, dai quali deriva la maggiore quota del gettito fiscale, accettano ora con gioia la pressione fiscale perché hanno capito che sarebbe pura invidia ostacolare la fortuna e la felicità degli evasori e che dunque è giusto mantenere le leggi attuali (che consentono mezzi di lotta simili alle armi chimiche ed alle bombe a grappolo, armi terribili ma che hanno il pregio di non guardare in faccia a nessuno, onesto o disonesto).
I contribuenti sono orgogliosi di avere i parlamentari, il Presidente della Repubblica, i giudici costituzionali con le più alte retribuzioni del mondo; sono fieri che un nostro semplice presidente di Regione guadagni più del Presidente della Repubblica tedesca; è una vergogna che la Germania, una delle prime potenze economiche mondiali, costringa la sua Corte Costituzionale a stare in un edificio che assomiglia ad un qualsiasi nostro modesto liceo di provincia mentre noi, giustamente, coccoliamo la nostra Corte in un palazzo dorato e con sontuose prebende.


Casella di testo: debito pubblico, obiettivo non dichiarato dal Governo (non dichiarato perché finalmente abbiamo un Governo che non chiacchera ma ci mette davanti al fatto compiuto).
Anche le nostre future pensioni sono al sicuro e non deve spaventare che il 6 dicembre 2014 l’Italia sia stata declassata alla tripla B meno, al pari della Bulgaria, dal momento che resta pur sempre un gradino a separare le obbligazioni dello Stato italiano dai titoli spazzatura.
Se da anni diminuiscono la occupazione, soprattutto giovanile e femminile, gli investimenti italiani e stranieri, il risparmio delle famiglie, eccetera, in compenso i cittadini si rallegrano dell’aumento dell’evasione fiscale (stimata, nel giugno del 2014 dalla Banca d’Italia in 120 miliardi l’anno), dei furti in appartamento, delle frodi informatiche, della corruzione, dello spaccio di droga e così via : fa bene il Governo a fare finta di contrastare la corruzione e l’evasione fiscale dal momento che, da poco, è stata applicata la geniale idea di calcolare nel PIL ufficiale anche l’economia illegale e criminale (in questa ottica non deve nemmeno scandalizzare la contiguità tra classe politica e malaffare).
Il contribuente sa di essere in buone mani; sa che solo per il nostro bene questi nostri parlamentari, anche se eletti con una legge poi dichiarata nulla, restano a loro posto e saltano da un partito all’altro non per ingratitudine verso il sommo capo che li ha nominati, non per utilità personale ma per spirito di adattamento in omaggio a Spencer per il quale “sopravvive che si adatta meglio”; e solo per questo, in un solo anno, 161 parlamentari hanno


Casella di testo: utilmente ve ne sono altri mille che costituiscono la burocrazia che gestisce i mille utili!
Ma fa bene il Governo a lasciare tutto com’è. E che mondo triste sarebbe senza privilegi: non siamo poi tutti uguali ma anche tutti un po’ diversi?
E non è tuo fratello, da trattare con tenerezza, anche il parassita e chi ruba? E dunque congratuliamoci se in Italia nessuno resta in carcere per corruzione o al massimo ci resta qualche giorno per poi passare agli arresti domiciliari o ai servizi sociali o, meglio di tutto, alla sacra libertà.
E “l’Italia non prende lezioni da nessuno” e men che mai dalla Germania dove è consistente la percentuale di politici e colletti bianchi in carcere per corruzione.
H)	Nel novembre 2014 la Corte dei Conti ha, con durezza, fatto presente :
Che si spende più per sovvenzionare i culti religiosi che per salvaguardare il patrimonio artistico;
Che il meccanismo dell’otto per mille è taroccato perché il numero di chi non opera alcuna scelta tra STATO e culti religiosi (ossia la gran maggioranza) è tuttavia calcolato secondo le percentuali di chi ha esercitato l’opzione anziché presumere che chi non sceglie intende lasciare le cose come stanno ossia lasciare i (nostri) soldi allo Stato. (Pochi giorni dopo, in pieno giorno, un abile ladro ha rubato la “Testa di bambino malato” di Medardo Rosso, una scultura del peso di quasi nove kg...O forse i giudici contabili sono stati un po’ troppo


Casella di testo: Per creare poltrone e posti di lavoro necessari e utili quanto la burocrazia del corpo forestale;
Per essere la principale fonte del debito pubblico;
Per rappresentare uno dei più floridi canali della corruzione.
Qualche buontempone sostiene che ci sono organi sovradimensionati.
Dopo la seconda guerra mondiale si è molto riflettuto sulle nefaste conseguenze del fascismo ma troppo poco sull’ideologia monarchica che è l’ideologia del privilegio. In vista dell’elezione del nuovo Capo dello Stato, sarebbe conveniente considerare che questi vive come e dove il re d’Italia con un esercito di guardie, dignitari, impiegati, consiglieri e così via. Il costo di quest’organo costituzionale, al pari degli altri organi, dovrebbe essere ragguagliato a quello medio delle normali democrazie occidentali: né una democrazia né il debito pubblico italiano possono tollerare l’abisso tra le condizioni di vita di un metalmeccanico o di un professore di liceo e lo sfarzo del Quirinale, di molto superiore a quello della Casa Bianca.
Un tempo si diceva “fatta la legge trovato, l’inganno”.
Oggi un noioso criticone potrebbe lamentare che molto spesso la stessa legge contiene o presuppone o favorisce l’imbroglio. E il vizietto è così diffuso da lambire le leggi costituzionali. Un solo esempio: il nuovo art. 81 Cost. ha stabilito il principio dell’equilibrio di bilancio e l’art. 5 lett. f) della legge costituzionale n. 1/2012 ha previsto, per il controllo dei rendiconti dei partiti, un nuovo carrozzone (la “Commissione per la trasparenza....”) anziché, come sarebbe ovvio e legale, demandare il compito alla Corte dei


Casella di testo: di Antonio, Ottaviano e Lepido (e si sa che tutto poi andò benissimo sia per i triumviri che per la Repubblica).
CONCLUSIONI
Metà del mio abituale studio concerne il diritto comparato e proprio dal confronto con le norme degli altri Stati risulta indubitabile il primato mondiale del Governo e Parlamento italiani nel perseguire la regola di rendere impossibile la vita al contribuente.
Due esempi:
In tema d’immobili.
La moltiplicazione delle tasse (IMU, TASI, TARI, ecc.) con calcoli cervellotici e scadenze nonché modalità differenziate, la riforma del Catasto incombente e
minacciosa, un redditometro che spaventa solo gli onesti	 non c’è da
stupirsi se gli immobili, in Italia, hanno cessato di essere un bene rifugio per diventare sovente un peso di cui liberarsi anche a costo di svendere.
In tema di garanzie.
L’art. 10 dello Statuto del Contribuente obbliga l’amministrazione finanziaria a


PARTE II

I VENETI CHE SCAPPANO

Dal mio osservatorio di Garante vedo sia la muta disperazione sia la rivolta solerte.

Vedo molti contribuenti, anche semplici pensionati, prendere la residenza all’estero per beneficiare di una tassazione inferiore e di un costo della vita più basso.

Vedo separazioni fittizie tra coniugi per non pagare l’IMU sulla seconda casa e per altri vantaggi economici.

Vedo un aumento di reati di ragion fattasi, specie con violenza sulle cose, per evitare le spese proibitive di un processo e le lentezze delle cause.

Vedo che nelle poche vendite immobiliari il mediatore appare poche volte. Vedo che i contribuenti si accaniscono anche per piccole somme.

In generale constato che a fronte di una pressione fiscale esagerata e crescente, i contribuenti tendono, talvolta spinti dallo stato di necessità, a ricorrere alla legittima difesa e all’autotutela (e si noti che stato di necessità, legittima difesa e autotutela non sono solo principi giuridici ma anche concetti della filosofia morale, validi sempre e ovunque, anche nel Far West).

VENEZIA 08 Gennaio 2015

Pubblicata il 27.01.2015

IL PRESIDENTE
Sandro
Merz